L’origine dell’occhio
Sala del maniscalco – Rampa elicoidale
mer. 06 / 07 / 2022
ore 21.30
Non sai dov'è? Te lo spiega Gaetano!
50 minuti
Biglietti
Intero 10€ • Ridotto 8€
Riduzioni: studenti UNIURB + ISIA + ABA, soci CTU Cesare Questa, abbonati Teatro Battelli, soci Club Unesco Urbino e Montefeltro, under 18, over 65
POSTO UNICO NON NUMERATO
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SPINACI DELL’ACQUA
L’origine dell’occhio
ANTEPRIMA REGIONALE + RESIDENZA ARTISTICA
Due ricercatori sulle tracce di una misteriosa creatura-occhio, da inseguire tra le pagine di un libro illustrato. Ad ogni pagina che si apre, un nuovo mondo da esplorare. Strumenti ottici, acustici, elettronici. Animazioni pop up e suoni inaspettati, provenienti da oggetti mai visti prima. Seguiamo l’occhio della telecamera mentre sorvola freddo e scientifico la storia del cosmo, per poi precipitare nella caotica storia della sua vita. Ma la scoperta finale dei due scienziati sarà proprio questa: l’evoluzione è qualcosa di cui non si può parlare con distacco, perché ci riguarda da molto vicino.
L’idea nasce dall’analisi del racconto “Lo zio acquatico” tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino, una raccolta di racconti in cui il fantascientifico è alla rovescia, proiettato verso il più oscuro passato, immaginando di ricordare tempi in cui non vi era né luce né suono. Dopo una prima elaborazione delle immagini nasce “L’origine dell’occhio”, un oggetto-libro nato per esser sfogliato in modalità tutte da scoprire e raccontare. L’animatore, dunque, dà vita alle pagine dell’oggetto-libro proiettandole attraverso una videocamera, riproducendo un punto di vista personale, in cui lo sguardo dello spettatore non sia solo testimone del racconto ma sia anche coinvolto all’interno dello stesso. A supporto di questa dinamica, ogni meccanismo scenico è a vista, compreso anche l’indispensabile contributo di Costantino Orlando, che occupa metà dello spazio scenico e drammaturgico, accompagnando costantemente le azioni visive e dando voce alle immagini con uno strumento da lui inventato e costruito.
“Noi siamo gli Spinaci dell’Acqua, un collettivo che nasce a Milano nel 2020. Siamo in otto, veniamo da percorsi artistici differenti ma siamo approdati insieme al Teatro di Figura. Abbiamo iniziato sperimentando con il Teatro d’Oggetto e il Teatro d’Ombre ma vogliamo parlare questo
linguaggio in tutta la sua complessità, sconfinando liberamente nella musica dal vivo, nelle arti figurative o nella video art. Abbiamo scoperto di avere in comune l’interesse per il concetto di metamorfosi e di evoluzione: il momento in cui un oggetto cambia aspetto al mutare del nostro sguardo su di esso. In questo lavoro abbiamo trovato momenti di esplorazione di sé e di apertura verso il mondo, di analisi e di meraviglia, di gioco e di fatica focalizzata: tutti i progetti di spettacolo, di mostra o di laboratorio che costruiremo avranno come fine la condivisione di questi momenti, nei luoghi e con le persone più diverse.”
“Una poetica che scivola nell’infantilismo, con delicatezza, una rotta che tende in maniera ostinata e contraria allo stesso tempo verso le paure ancestrali dell’Uomo. […] Questi ragazzi hanno tenacia, leggerezza e grazia.”
TOMMASO CHIMENTI, recensito.net
ideato da Martina Mirante
con Martina Mirante e Costantino Orlando
musiche di Costantino Orlando
regia di Arianna Mattietti
drammaturgia di Valeria Cardea
tutoraggio di Alberto Jona
Realizzato nell’ambito di Progetto Cantiere del Festival Incanti (TO)